Attacchi di panico

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Come fiammate improvvise, le crisi acute di ansia travolgono una condizione di vita che si svolgeva, almeno apparentemente, senza evidenti incrinature emozionali. Le crisi possono insorgere senza presagi o sulla spinta di situazioni o eventi vitali che abbiano una particolare connotazione psicotraumatica.

Una condizione di malessere generale è strettamente intrecciata con gli esordi della crisi che raggiunge rapidamente la sua piena espressione sintomatologica e diminuisce poi gradualmente di intensità. Tutto questo è apparentemente sganciato da motivi interiori e da cause ambientali.

Oltre a diversi sintomi fisiologici, come senso di soffocamento, vertigini, sudorazione, tremore e tachicardia, le persone con disturbo di attacchi di panico spesso avvertono una sensazione di perdere completamente il controllo.

Durante l’attacco di panico  le tipiche reazioni di intensa paura, desiderio di fuga, angoscia e timore per la propria incolumità, tipicamente sperimentate in occasione di situazioni catastrofiche o realmente pericolose, vengono scatenate da eventi e circostanze assolutamente innocue e come tali percepite dalla maggioranza delle persone. L'attacco di panico può innescarsi anche mentre si è tranquillamente seduti in poltrona a leggere o a guardare la televisione, o addirittura nel sonno, con manifestazioni sia psicologiche sia fisiche.

Il disturbo da attacco di panico può esordire in qualunque momento della vita (ma più spesso tra i 20 e i 30 anni), all'improvviso e nelle circostanze più insospettabili, mentre si sta compiendo un'azione assolutamente banale che prima di allora non aveva mai creato problemi. In genere, il minimo comune denominatore delle situazioni critiche consiste nel trovarsi in luoghi da cui è difficile fuggire (nell'abitacolo dell'automobile mentre si guida soli, in ascensore, su un traghetto, in metropolitana ecc.) o nei quali non si potrebbe essere soccorsi in caso di malore (per esempio, mentre ci si trova in mezzo alla folla o da soli in luoghi isolati).